Meloni ottiene il via libera Ue per il PNRR

Il governo Meloni ha ottenuto un significativo risultato con l’approvazione da parte della Commissione Europea del pagamento della quinta rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pari a 11 miliardi di euro, 400 milioni in più rispetto alla richiesta iniziale di dicembre 2023.

Con il quinto pagamento, i fondi approvati nell’ambito del PNRR raggiungono complessivamente i 113,5 miliardi di euro. Bruxelles ha così rinnovato la fiducia nell’azione del governo italiano, nonostante le iniziali perplessità legate alla sua appartenenza a un partito considerato euroscettico.

Meloni ha dichiarato che questo risultato “smentisce coloro che hanno scommesso sul nostro fallimento” e che l’Italia è il primo paese in Europa per obiettivi raggiunti nell’ambito del PNRR. Inoltre, il successo di Meloni alle recenti elezioni europee le ha conferito un ruolo di primo piano.

Ma il governo continua: la sesta richiesta di pagamento da 8,5 miliardi di euro è già stata inoltrata, mentre è stata convocata una cabina di regia per valutare lo stato di attuazione degli obiettivi relativi alla settima rata da 18,2 miliardi di euro.

Tuttavia, la Commissione ha indicato la necessità di ulteriori chiarimenti su un obiettivo che mira a ridurre i tempi tra la consegna delle opere infrastrutturali e l’aggiudicazione degli appalti. L’Italia farà una richiesta ragionevole per modificare questo punto.

Meloni ha ribadito l’impegno dell’amministrazione: “La messa a terra del PNRR rimarrà una priorità assoluta dell’intero governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese.”

Convention democratica 2024 a Chicago: Biden contro tutti per la nomination

Dal 19 al 22 agosto 2024, la città di Chicago sarà il palcoscenico della Convention del Partito Democratico, dove i delegati si riuniranno per selezionare ufficialmente il candidato alla Casa Bianca per le elezioni presidenziali del 5 novembre. Tra i contendenti spicca il presidente uscente Joe Biden, che a 81 anni è il candidato più anziano nella storia degli Stati Uniti a cercare un secondo mandato. Sebbene Biden non sembri affrontare una sfida significativa all’interno del partito, non è certo che sarà lui a ottenere la nomination senza difficoltà.

Oltre a Biden, ci sono almeno altri due candidati che aspirano alla nomina. Marianne Williamson, una scrittrice e attivista di 71 anni, è stata una delle prime a dichiarare la sua candidatura. Williamson ha guadagnato un seguito tra i progressisti grazie al suo impegno per le cause sociali e la giustizia economica, e cercherà di utilizzare la sua esperienza come attivista per ottenere il sostegno dei delegati. Un altro contendente è Dean Phillips, un deputato del Minnesota di 55 anni, che ha ufficializzato la sua candidatura. Phillips, noto per i suoi successi elettorali a livello locale e per la sua visione pragmatica, potrebbe fare leva sulla sua esperienza politica per conquistare l’appoggio necessario.

La Convention democratica, che si terrà in Illinois, sarà un evento cruciale in cui i delegati voteranno per scegliere non solo il candidato alla presidenza, ma anche il candidato alla vice-presidenza. La decisione avrà un impatto significativo, considerando i recenti successi elettorali del Partito Democratico. Nel 2008, Barack Obama ha fatto la storia diventando il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti e, nel 2012, è stato rieletto. Nel 2020, Joe Biden ha sconfitto il candidato repubblicano Donald Trump, conquistando la Casa Bianca.

Nonostante il Partito Democratico abbia una solida tradizione di vittorie, l’incertezza rimane su chi otterrà la nomination per le elezioni del 2024. La Convention democratica sarà un momento decisivo per il partito, determinando chi sarà il rappresentante alle prossime elezioni presidenziali del 5 novembre. I delegati avranno il compito di scegliere un candidato che non solo possa unire il partito, ma anche affrontare efficacemente le sfide poste dal rivale repubblicano.

Questo evento segna un momento di riflessione e decisione per il Partito Democratico, che dovrà presentare un candidato in grado di portare avanti il loro programma politico e affrontare con successo la competizione elettorale che si prospetta ardua e combattuta.

Meloni e la riforma del premierato

La riforma del premierato voluta dal governo Meloni ha superato il primo scoglio con l’approvazione in Senato, ma il percorso è ancora lungo e pieno di insidie per la premier. Ora la proposta di legge costituzionale dovrà passare all’esame della Camera dei Deputati, dove le opposizioni hanno già annunciato una dura battaglia con migliaia di emendamenti. Anche il successivo iter di doppia lettura in entrambe le Camere non sarà semplice, con il rischio concreto di un referendum che potrebbe affossare definitivamente la riforma.

Meloni ha sottolineato l’importanza di garantire “il diritto dei cittadini di scegliere da chi farsi governare” e di dare stabilità al governo, ma l’opposizione ritiene la riforma “pericolosa” e “pasticciata”. Secondo gli esperti, il premierato proposto presenta diverse anomalie rispetto agli standard europei, come il fatto che il premier debba comunque ottenere la fiducia del Parlamento e possa essere sostituito solo da un parlamentare della stessa maggioranza.

Tre gli scenari possibili per Meloni:

  • Procedere spediti verso l’approvazione definitiva, rischiando però un referendum che potrebbe affossare la riforma e mettere a repentaglio la stabilità del governo;
  • Rallentare l’iter per rinviare il referendum dopo le prossime elezioni politiche, presentandolo come una “prova generale” di un nuovo bipolarismo;
  • Dirottare la riforma su un “binario morto” e concentrarsi invece sulla riforma della giustizia, che sembra avere più consensi trasversali.

Insomma, la premier dovrà muoversi con cautela per evitare la “tempesta perfetta” di tre referendum (premierato, autonomia e giustizia) in una sola legislatura, che rischierebbe di minare seriamente il suo progetto riformista.

Il “Sogno di Cusano” – un dialogo tra Fede e Ragione per una Politica inaridita

Il libro “Il sogno di Cusano” è un’opera che esplora il dialogo tra fede e ragione, religione e politica, proponendo una visione pluralista e inclusiva per affrontare le sfide della società contemporanea. Scritto a quattro mani da Giuliano Amato, Vincenzo Paglia e Giancarlo Bosetti, il testo prende ispirazione dal celebre “sogno” del filosofo Niccolò Cusano, il quale immaginava un dialogo costruttivo tra credenti e non credenti, superando le contrapposizioni ideologiche che spesso dividono la società.

Gli autori ereditano la lezione filosofica e intellettuale di Jürgen Habermas, offrendo un dialogo “post-secolare” che analizza il ruolo delle religioni e della politica nel mondo contemporaneo. Attraverso una serie di dialoghi immaginari, il libro affronta temi complessi e attuali come il ruolo della religione nella società, il rapporto tra fede e ragione, e la necessità di una nuova visione politica che integri valori laici e spirituali.

Il titolo fa riferimento al “sogno” del filosofo Niccolò Cusano, un sogno che auspica un dialogo costruttivo tra credenti e non credenti, superando le tradizionali contrapposizioni ideologiche. Gli autori si propongono di offrire una riflessione critica sulla “politica inaridita” dei nostri giorni e di sottolineare la necessità di un approccio innovativo che valorizzi il contributo delle diverse visioni del mondo, siano esse religiose o laiche.

In sintesi, “Il sogno di Cusano” è un’opera che esplora il dialogo tra fede e ragione, religione e politica, proponendo una visione pluralista e inclusiva per affrontare le sfide della società contemporanea.

Giuliano Amato e Vincenzo Paglia presentano: “Il sogno di Cusano”

La Fondazione Roma Europea ha il piacere di invitarLa all’incontro con

Giuliano Amato e Vincenzo Paglia

Martedì 25 giugno 2024 – ore 187.00

Circolo Canottieri Roma: Lungotevere Flaminio n.39

In attesa di un cortese riscontro, necessario per una corretta organizzazione della serata, l’occasione è gradita per inviare i migliori saluti.

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