Ursula von der Leyen: ultimo discorso sullo Stato dell’Unione prima delle elezioni del 2024

Ursula von der Leyen: ultimo discorso sullo Stato dell’Unione prima delle elezioni del 2024

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si prepara a delineare la visione dell’Unione europea mercoledì alle 9:00, in quello che sarà il suo ultimo discorso prima delle elezioni europee di giugno 2024.

Questo evento cruciale offre un’opportunità senza precedenti per valutare il progresso e le sfide affrontate dall’UE sotto la sua guida. Le priorità in discussione abbracciano una gamma di temi cruciali, dall’ambizione di rafforzare l’Unione europea stessa, al sostegno all’Ucraina in un momento di crescente tensione geopolitica.

La sicurezza energetica, la transizione verde e digitale sono anch’esse al centro del dibattito, riflettendo l’impegno dell’UE verso una crescita sostenibile e innovativa.

Il confronto permetterà ai deputati di valutare il lavoro svolto dalla Commissione durante il mandato di von der Leyen e di esprimere le proprie priorità per il futuro dell’Unione.

L’accento sulla trasparenza e la democrazia rimarrà una costante nel dibattito, evidenziando l’importanza di coinvolgere i cittadini europei nel processo decisionale.

Il dibattito avrà luogo mercoledì 13 settembre alle 9:00 e, in un gesto che sottolinea l’apertura al dialogo, si terrà senza risoluzione, consentendo un confronto franco e aperto sui destini dell’Unione europea.

La mia Opinione riguardo il caso Ferragnez…

La mia Opinione riguardo il caso Ferragnez…

Provo ad esprimerle la mia personale opinione sul caso Ferragnez che, a mio modestissimo avviso, sono due personaggi fortemente negativi.

E provo sinteticamente a spiegare il perché.

Essi hanno rappresentato (o rappresentano tuttora) un modello diseducativo per le nuove generazioni affermando il principio che si possano fare tanti soldi senza un quotidiano e duro impegno. Si diceva un tempo che il lavoro nobilita l’uomo e non intendo con ciò un particolare tipo di lavoro intellettuale o manuale; credo, che dietro ogni attività lavorativa debba esserci tanta fatica, tanta scrupolosa ricerca di migliorarsi, tanto studio ed anche una discreta sofferenza.

Dopo aver assistito tanti anni fa all’avvento di una tv commerciale che ha fatto scendere in basso il livello di cultura media del nostro Paese e l’invasione di una pubblicità ossessiva che ha determinato esigenze consumistiche ingiustificate e immorali, i Ferragnez rappresentano un ulteriore salto negativo sostituendo alle televisioni i social.

Prendiamo il caso di lei: laddove negli Stati Uniti per raggiungere livelli significativi di guadagno nel mondo dello star system esistono dietro ore di actor studio, di recitazione, di scuole di danza e palestra, di educazione alla musica ed al canto, di ore di registrazione e di ripetizione delle scene nelle serie tv e nei film, particolarmente nel nostro Paese si è andato progressivamente deteriorando il concetto del merito, sostituendo a quello della raccomandazione politica o di altre realtà associative.

Quindi, Chiara Ferragni cosa sa fare?

  • E’una cantante? No.
  • E’una ballerina? No.
  • E’un’attrice? No.
  • E’un’artista? No.
  • E’ una musicista? No.

E quindi, concludendo, che razza di esempio è per le generazioni millenial e zeta?

Potete anche coprirmi di insulti ma questa resterà la mia opinione.

L’ultimo Democristiano

L’ultimo Democristiano

Pier Ferdinando Casini è un politico italiano nato il 3 dicembre 1955 a Bologna. Ha una vasta esperienza nella scena politica italiana ed è stato un membro prominente di diversi partiti negli ultimi decenni.

Casini è entrato in politica nel 1976 quando ha aderito al movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Nel corso degli anni successivi, ha assunto ruoli sempre più importanti all’interno del partito, diventando uno dei suoi leader emergenti.

Dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana nel 1994, Casini ha cofondato il Centro Cristiano Democratico (CCD) insieme ad altri esponenti politici. Il CCD ha successivamente contribuito a formare il Partito Popolare Italiano (PPI), un partito di ispirazione cattolica che ha partecipato al governo italiano in diverse occasioni.

Durante la sua carriera politica, Casini ha ricoperto diverse importanti cariche pubbliche. È stato eletto al Parlamento italiano nel 1983 e ha continuato a servire come deputato per molti anni. Inoltre, è stato anche Ministro delle Comunicazioni nel governo di Romano Prodi dal 1996 al 1998.

Nel corso degli anni, Casini ha dimostrato di essere un politico attento e appassionato delle questioni sociali. Si è impegnato a favore della difesa dei diritti umani, della giustizia sociale e della promozione dei valori cristiani nella politica italiana.

Nonostante abbia lasciato la scena politica attiva negli ultimi anni, l’eredità di Pier Ferdinando Casini come politico influente e dedicato rimane. La sua lunga carriera è stata contraddistinta dall’impegno per il bene comune e per un’Italia più giusta e solidale.

“Pier Ferdinando Casini: il libro: C’era una volta la politica”

Pier Ferdinando Casini stesso, ripercorre la sua carriera politica e le sfide affrontate nel panorama politico italiano.

Nel libro, Casini condivide le sue esperienze personali e offre una prospettiva unica sulle dinamiche della politica italiana. Racconta le sue motivazioni per entrare in politica, il suo coinvolgimento nella Democrazia Cristiana e il ruolo svolto nel Centro Cristiano Democratico e nel Partito Popolare Italiano. Inoltre, condivide le sfide affrontate nel corso degli anni, le sue posizioni politiche e la sua visione per un’Italia migliore.

“C’era una volta la politica” è un libro che offre un’analisi approfondita del sistema politico italiano e delle sue trasformazioni nel corso dei decenni. Casini mette in luce l’importanza di valori come l’impegno civile e la giustizia sociale nel contesto della politica italiana, offrendo una visione critica e riflessiva sul passato, il presente e il futuro della politica nel nostro Paese.

Questo libro è un’opportunità per coloro che sono interessati alla politica italiana e desiderano comprendere meglio le dinamiche politiche e sociali che hanno caratterizzato l’Italia negli ultimi decenni.

I progetti di innovazione della Pubblica amministrazione

I progetti di innovazione della Pubblica amministrazione

Il Ministero della Pubblica Amministrazione italiano si occupa della gestione e dell’organizzazione dell’amministrazione pubblica nel Paese. Ha il compito di supervisionare e coordinare le attività delle diverse amministrazioni statali e svolge un ruolo chiave nella definizione delle politiche e delle strategie per migliorare l’efficienza, la trasparenza e la qualità dei servizi pubblici offerti ai cittadini.

Il Ministero mira anche a promuovere l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei servizi pubblici, lo sviluppo delle competenze digitali del personale amministrativo e l’integrazione dei principi di sostenibilità ambientale.

Attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Ministero della Pubblica Amministrazione sta anche attuando progetti per modernizzare ulteriormente l’amministrazione pubblica italiana e favorire lo sviluppo socio-economico del paese.

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha diverse linee d’azione e progetti per promuovere la modernizzazione dell’amministrazione pubblica italiana.

Alcuni dei principali progetti del PNRR del Ministero della Pubblica Amministrazione includono:

  1. Digitalizzazione e semplificazione: Sono previsti investimenti per promuovere la digitalizzazione dei servizi pubblici, semplificando le procedure amministrative e migliorando l’efficienza e l’accessibilità dei servizi pubblici online.
  2. Innovazione tecnologica: Saranno promossi progetti di innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’amministrazione pubblica, ad esempio attraverso l’introduzione di intelligenza artificiale, automazione dei processi e analisi dei dati.
  3. Formazione e sviluppo delle competenze digitali: Saranno attuati programmi di formazione e sviluppo delle competenze digitali per il personale della pubblica amministrazione, al fine di favorire l’adozione delle nuove tecnologie e garantire un servizio di qualità ai cittadini.
  4. Miglioramento della governance: Saranno introdotte misure per migliorare la governance e la trasparenza all’interno delle istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di rendere l’amministrazione pubblica più efficiente, responsabile e orientata al cittadino.
  5. Sostenibilità ambientale: Saranno promossi progetti per integrare criteri di sostenibilità ambientale all’interno dell’amministrazione pubblica, ad esempio attraverso l’adozione di pratiche sostenibili nell’approvvigionamento, nella gestione energetica e nella riduzione dell’impatto ambientale.

Questi sono solo alcuni degli ambiti di intervento previsti dal PNRR del Ministero della Pubblica Amministrazione. Il piano mira a promuovere la modernizzazione e l’efficienza dell’amministrazione pubblica italiana.

Artista/Fotografo Carlo D’Orta

Artista/Fotografo Carlo D’Orta

Catturare l’essenza della danza attraverso la fotografia è un atto di magia. È come svelare gli elementi artistici che restano nascosti agli occhi meno attenti. Le immagini che emergono da questa sinergia tra fotografo e ballerino raccontano storie uniche, che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere.

La danza, in tutta la sua grazia e bellezza, è un flusso di movimenti che si svolgono nello spazio e nel tempo. Ma solo la fotografia può fermare l’istante preciso in cui il corpo si trasforma in arte. Può bloccare l’energia che si sprigiona da ogni posa e mettere in luce la maestria del ballerino.

Attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, diventiamo testimoni di un dialogo silenzioso tra il danzatore e l’ambiente circostante. Le danze diventano quadri viventi, eternamente congelati in una singola immagine. I dettagli minuti, come la tensione muscolare o la delicatezza di un gesto, sono rivelati con una chiarezza sorprendente.

Ma la fotografia non si limita a catturare momenti fugaci. Va oltre, spingendosi a rivelare anche gli elementi artistici invisibili. Attraverso l’uso sapiente della luce, delle ombre e delle prospettive, il fotografo crea un’atmosfera unica in cui la danza trova la sua espressione più autentica.

Come un pennello che dipinge su una tela bianca, la macchina fotografica trasforma la realtà in qualcosa di magico. Rende visibile ciò che altrimenti rimarrebbe nascosto, permettendoci di apprezzare l’armonia tra il movimento e la forma, tra il ballerino e lo spazio.

Le fotografie di danza ci ricordano che l’arte può essere vissuta anche attraverso l’obiettivo di una macchina. Ci invitano a guardare oltre la superficie e a scoprire le meraviglie celate in ogni passo e in ogni balzo. Sono una testimonianza tangibile dell’invisibile e un invito a immergersi nell’universo emozionante della danza.

In questa ricerca di nuove prospettive e combinazioni di forme, la fotografia diventa un mezzo per esplorare l’arte dell’architettura. Le strutture architettoniche, spesso considerate immobili e fredde, si fondono con la danza, creando un dialogo visivo che sfida le nostre percezioni.

Le fotografie che emergono da questa fusione sono vere opere d’arte. Giochi di riflessi e linee, intrecci di forme che si fondono in una sinfonia visiva. Ogni scatto rivela la bellezza nascosta di facciate di palazzi e strutture architettoniche, spingendo il nostro sguardo a indagare oltre ciò che è evidente.

La fotografia, quando abbraccia la danza e l’architettura, ci invita a vedere il mondo con occhi nuovi. Ci mostra la potenza delle immagini per trasformare la realtà in qualcosa di magico e rivelare gli elementi artistici invisibili che ci circondano.

E così, attraverso il potere della fotografia, possiamo cogliere l’essenza della danza e svelare quegli aspetti artistici che altrimenti rimarrebbero celati. Siamo invitati a guardare oltre, ad apprezzare la bellezza nascosta e a intraprendere un viaggio alla scoperta dell’invisibile.

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